COSA FARE IN CASO DI ALLUVIONE
In Italia, come nel resto dell’Europa, fenomeni meteorologici intensi creano situazioni di pericolo per la popolazione. Tra le più frequenti troviamo le alluvioni. Per prima cosa bisogna capire cosa vuol dire il termine “alluvione”. Di seguito riporteremo la definizione data dal Dipartimento di Protezione Civile, nella sezione dedicata a “Io Non Rischio”:
“L’alluvione è l’allagamento di un’area dove normalmente non c’è acqua. Ha origine prevalentemente da piogge abbondanti o prolungate che possono avere effetti significativi sulla portata di fiumi, torrenti, canali e reti fognarie.”
La parte più importante è legata al concetto di allagamento di zone in cui, in condizioni di normalità, non c’è acqua: i classici sistemi di scolo vanno in sovraccarico, creando così pericoli e situazioni di disagio per chi vive e transita in quell’area.
Ma, concretamente, il cittadino cosa può fare per poter salvaguardare se stesso e chi ha intorno?
- Il primo step è controllare le allerte meteo della Protezione Civile che permettono di comprendere la portata dell’evento atmosferico, evitando così di spostarsi durante quelle di colore arancione e rossa.
- Tenere sempre pronta una borsa d’emergenza contenente una copia dei propri documenti, una torcia a pile e un kit con cassetta di pronto soccorso e quanto necessario o che potrà servire.
- Evitare di conservare oggetti di valore affettivo e/o monetario, nelle cantine o nei garage.
- Informarsi sul piano di Protezione Civile del proprio Comune di residenza.
- Salvaguardare l’ambiente evitando di abbandonare rifiuti che possono ostruire gli scoli o i piccoli corsi d’acqua.
Cosa fare durante l’allerta?
Quando la Protezione Civile dirama l’allerta, bisogna capire quali possibili scenari potrebbero verificarsi. I 4 colori che possono essere assegnati alla previsione meteo sono: verde, giallo, arancione e rosso; ognuno di essi ha un preciso scenario a cui fa riferimento. Puoi trovare QUI le tabelle con le informazioni dettagliate.
Come è noto, il rosso è lo scenario peggiore, in cui la pericolosità per il cittadino è elevata in quanto aumenta la possibilità che possano accadere eventi non programmati.
E’ bene quindi:
- tenersi informati sulle eventuali misure che il proprio Comune ha adottato per far fronte al pericolo (chiusura di strade, sottopassi, scuole, ecc…);
- non soggiornare nei piani bassi e metterli in sicurezza solo se non comporta un pericolo per se stessi o per chi sta intorno;
- non utilizzare l’automobile o altri mezzi e valutare se è possibile metterla/i in sicurezza senza pericoli per se stessi o chi sta intorno;
- qualora fosse indispensabile spostarsi, controllare che il percorso sia sicuro, evitando zone allagate o allagabili.
Cosa fare durante l’alluvione?
Se l’evento meteorologico è in atto, è opportuno seguire dei comportamenti che permettano il corretto svolgimento delle operazioni di soccorso, evitando situazioni di pericolo per se stessi e per le persone intorno. E’ bene distinguere i comportamenti da adottare in un luogo chiuso o all’aperto.
All’aperto:
- Allontanarsi dalla zona allagata o che si sta allagando, poiché la velocità e la forza dell’acqua potrebbero farci cadere.
- Andare sulla zona elevata più sicura (preferendo edifici), evitando scarpate e pendii artificiali poiché potrebbero franare.
- Evitare l’uso dell’automobile o altri mezzi di spostamento, poiché anche pochi centimetri d’acqua potrebbero farci perdere il controllo del veicolo o farlo spegnere, bloccandoci al suo interno.
- Evitare i sottopassi, gli argini e i ponti, facendo comunque attenzione a dove si cammina poiché l’acqua potrebbe nascondere buche o fori.
Al chiuso:
- Non scendere in cantine e garage; nel caso l’acqua inizi a salire, evitare anche i piani bassi.
- Non uscire per mettere al sicuro i veicoli o ciò che può essere presente nei piani inferiori.
- Aiutare chi si trova in difficoltà nello stesso edificio.
- Chiudere il gas e l’impianto elettrico, non toccarlo se si ha mani e piedi bagnati
- Limitare l’uso del cellulare, cercando di lasciare la linea libera per i soccorsi e le urgenze.
- Non bere l’acqua: può essere contaminata.
- Tenersi informati tramite i comunicati della Protezione Civile e del proprio Comune.
Cosa fare una volta che l’evento atmosferico si è concluso?
Anche se l’evento è finito, è bene tenere alcuni comportamenti fino al ripristino delle condizioni di normalità in tutte le zone alluvionate:
- seguire le indicazioni delle autorità prima di fare qualsiasi cosa, come rientrare in casa o spalare il fango.
- Prima di aprire il gas e la luce, assicurarsi che ci siano le condizioni di sicurezza, magari chiedendo aiuto ad un tecnico.
- Prima di utilizzare i sistemi di scarico informarsi sulle condizioni della rete fognaria; qualora abbia subito dei guasti/danni, attendere l’autorizzazione dall’ente preposto.
- Non transitare nelle strade allagate poiché l’acqua può coprire buchi o zone franate. Qualora il manto stradale fosse già “ripulito” dall’acqua, chiedere comunque l’autorizzazione in quanto potrebbe essere indebolito e non sicuro.
- Non mangiare cibi che sono stati a contatto con l’acqua poiché possono essere contaminati. Prima di bere l’acqua corrente assicurarsi che non siano in vigore divieti nel Comune o nell’area specifica.
I comportamenti riportati sono piccole ma importanti accortezze che possono mettere in sicurezza noi e le persone intorno, oltre a facilitare i soccorsi e le operazioni di ripristino delle aree colpite dall’evento. Inoltre, la consapevolezza diminuisce la possibilità di farsi prendere dal panico.
Queste e altre preziose nozioni sono indicate nelle pagine digitali di “Io Non Rischio”, campagna del Dipartimento di Protezione Civile nata per sensibilizzare la popolazione, di tutte le fasce di età, in merito alle buone pratiche di Protezione Civile; indicazioni pratiche da mettere in atto in caso di terremoti, alluvioni e maremoti e consigli utili per la prevenzione.