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Via Marconi, 35 – 44122 Ferrara

 

L’ ALLUVIONE DEL 2023 IN EMILIA-ROMAGNA

Nell’arco di pochi giorni nel 2023, l’alluvione in Emilia-Romagna ha messo in ginocchio il territorio; il 2 e 3 maggio prima e successivamente il 16 e 17. In 17 giorni si sono riversati circa 350 milioni di metri cubi d’acqua nel territorio più colpito, circa 800 chilometri quadrati, interessando oltre 100 comuni di 7 diverse province. 

La furia delle acque ha causato l’esondazione di 23 fiumi e corsi d’acqua, con altri 13 che hanno superato i livelli di allarme, segnando una crisi idrica di proporzioni gigantesche; migliaia le frane aperte (376 le principali verificatesi tra collina e montagna), oltre 30 le frazioni isolate, 105 le scuole allegate o irraggiungibili a causa di smottamenti.

Le frane e le inondazioni hanno lasciato dietro di loro un panorama desolante: comunità isolate, famiglie costrette ad abbandonare le proprie case e danni ingenti a strutture vitali, aziende agricole ed edifici sia pubblici che privati. 

Il bilancio è di 17 morti, 20.000 sfollati.

PioggeAlluvioneER2023
FiumiInPienaAlluvioneER2023

 

Maggio 2023: le forze in campo 

Maggio è stato il mese più intenso e sul territorio interessato hanno operato quotidianamente oltre 10mila unità del Servizio nazionale di Protezione civile, tra cui 1.141 Vigili del Fuoco, 455 militari di Esercito e Marina, 926 carabinieri, 70 guardie costiere, 592 agenti della Polizia di Stato, 159 membri della Guardia di Finanza, 442 unità di Croce rossa, 851 volontari nazionali (per assistenza alla popolazione, scouting e soccorso), 764 volontari regionali. 

I Vigili del Fuoco hanno attuato quasi 12mila interventi con 350 mezzi (di cui 6 elicotteri); 26 elicotteri sono stati forniti dalle Forze Armate, insieme a 109 mezzi, 45 gommoni, 22 escavatori e 7 motopompe. La Capitaneria di Porto ha contribuito con 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e 12 subacquei, il 118 con 4 elicotteri e i Carabinieri con 2. 

È stato anche rafforzato il presidio del territorio con squadre antisciacallaggio composte da Carabinieri e Guardia di Finanza. A queste unità si sono affiancati tecnici e funzionari di Comuni, Province e Prefetture, di enti territoriali e della struttura regionale di Protezione Civile. Si è così arrivati a coordinare oltre 1.300 mezzi e 29 elicotteri, messi in campo nella stessa giornata. 

Per l’emergenza sono intervenuti oltre 14.300 volontari di Protezione Civile: circa la metà (7.650) dei Coordinamenti emiliano-romagnoli. 5.130 volontari sono stati garantiti dalle 13 Colonne mobili regionali intervenute: Toscana, Lombardia, Marche, Veneto, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Valle d’Aosta, Abruzzo, Trento e Bolzano. Gli altri 1.520 hanno fanno riferimento alle organizzazioni nazionali. 118 volontari di altri Stati europei. Con l’attivazione del Meccanismo europeo di Protezione Civile, in breve tempo sono state infatti registrate offerte da 9 Paesi membri, sulla base della prossimità geografica e accettate le offerte di Slovacchia, Slovenia, Francia e Belgio; i moduli slovacco e sloveno hanno raggiunto l’area colpita il 22 maggio e hanno iniziato le operazioni al canale Magni di Ravenna. I francesi sono arrivati nella notte tra il 22 e il 23 maggio e hanno operato nello stesso luogo. Il modulo belga, attivato successivamente, è andato a Conselice, affiancato dagli altri che intanto avevano concluso le operazioni a Ravenna. In particolare, sono state fornite: 38 unità slovene, 25 unità slovacche, 41 francesi e 14 belghe. In totale 118 uomini e 55 mezzi.

L’assistenza alla popolazione 

Il 20 maggio si è toccato il picco massimo di 36.600 sfollati; sono stati attivati 54 centri di prima accoglienza ospitati all’interno di palestre, scuole, centri civici e conventi. A questi si sono unite 52 strutture ricettive tra hotel, agriturismi e B&B. Operative anche 10 cucine mobili di emergenza.

7.000 persone sono state accolte nei primi giorni. 

Il volontariato

Per quanto riguarda il volontariato, tra maggio e giugno sono intervenute 16 mila persone delle colonne mobili regionali e 12 mila di quella nazionale. Sono stati inoltre coinvolti 1.300 Vigili del fuoco con 360 mezzi e 13 Unità di comando locali di coordinamento operativi (Ucl), come punti avanzati organizzati sul territorio. Il coordinamento aereo, allestito presso la sede di Viale Silvani a Bologna, ha portato a termine 600 interventi e soccorso dall’alto a 900 persone. 

Rispetto alla necessità di avere grandi punti di pompaggio tecnicamente organizzati, per la prima volta in Italia è stato attivato nella fase iniziale, anche il Meccanismo europeo di Protezione civile. I volontari si sono occupati del monitoraggio dei fiumi e delle operazioni di messa in sicurezza degli edifici, per esempio fornendo alla cittadinanza sacchi di sabbia anti-allagamento

In coordinamento con i Comuni, i volontari sono stati inoltre impegnati nella gestione degli hub, allestiti sul territorio per ospitare cittadini e cittadine. Hanno operato attivamente nei confronti delle fasce di popolazione più fragili, in particolare per quello che riguarda gli aspetti sanitari. L’attività delle colonne mobili di Protezione Civile infine è stata finalizzata a consentire il deflusso delle acque dalle zone allagate e alle successive operazioni di ripristino e pulizia.

I numeri del Coordinamento Associazioni di Volontariato di Provinciale di Protezione Civile della Provincia di Ferrara

Anche il Coordinamento Provinciale di Ferrara, attivato dall’Agenzia Regionale è prontamente intervenuto fornendo mezzi, attrezzature e volontari a sostegno delle zone e popolazioni colpite.

Da maggio ad inizio luglio, durante tutto il periodo dell’emergenza, i volontari hanno effettuato interventi di prosciugamento e pulizia di strade e locali, hanno fornito assistenza alla popolazione anche con l’impiego della cucina mobile, hanno allestito centri di accoglienza, e hanno eseguito interventi per la salvaguardia del patrimonio culturale danneggiato, quali gli archivi dei Comuni.

Nel mese di maggio, si sono svolti 1436 servizi per un monte ore di 14610,25; nel mese di giugno 370 servizi per totali 3583 ore, e infine luglio si è concluso con 7 servizi pari a 46,5 ore.

 

Bibliografia e sitografia:

Regione Emilia-Romagna Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile; https://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/agenzia/

Ecoscienza Rivista di Arpae Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna, N° 5 Novembre 2023.

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